lunedì 17 febbraio 2014

Dallas Buyers Club, 2013

del regista Jean-Marc Vallée

 

Il film torna indietro di circa trenta anni, riprendendo un dei periodi più bui dal punto di vista sociale e  sanitario, cioè quando l’Aids, al suo primo apparire,  comincia a  mietere non solo vite  di giovani e meno giovani, ma a fare vittime sociali: omosessuali e tossicodipendenti. Il film, ambientato in Texas, non si allontana molto da quello che accadde un po’ in tutto il mondo cattolico, quando l’infezione da Hiv venne considerata la punizione per i viziosi del sesso (fica dipendenti come si autoidentifica il protagonista) e ai dipendenti dal buco: gli eroinomani in particolare. 

giovedì 13 febbraio 2014

Tra finito ed infinito: l'adolescenza oggi

In preparazione dell'incontro con questo titolo che avrà luogo domani, 14 Febbraio 2014, per l'Associazione Contanimare, ecco le mie considerazioni sull'adolescenza .


“La crescita è un lavoro; ogni briciola di crescita è un pezzo di lutto, un lembo di sofferenza: una perdita e una pena.” (Racamier, 1993).

 

Parlare di adolescenza, oggi come ieri, è fare riferimento non solo a una fase della vita nella quale si attua uno dei primi fondamentali passaggi evolutivi ( quello tra l’infanzia e l’età adulta)  ma anche ad un aspetto della psiche che esiste sempre dentro di noi, quale che sia la nostra età anagrafica. Per dirla con Jung essa appartiene al passaggio da mondo del Puer, il fanciullo  che è in noi, allo stato di adulto,   in continua tensione dialettica con il Senex, suo opposto archetipico, ossia il Vecchio, la realtà, il finito.