Il film torna
indietro di circa trenta anni, riprendendo un dei periodi più bui dal punto di
vista sociale e sanitario, cioè quando
l’Aids, al suo primo apparire, comincia
a mietere non solo vite di giovani e meno giovani, ma a fare vittime
sociali: omosessuali e tossicodipendenti. Il film, ambientato in Texas, non si
allontana molto da quello che accadde un po’ in tutto il mondo cattolico,
quando l’infezione da Hiv venne considerata la punizione per i viziosi del
sesso (fica dipendenti come si autoidentifica il protagonista) e ai dipendenti
dal buco: gli eroinomani in particolare.
lunedì 17 febbraio 2014
giovedì 13 febbraio 2014
Tra finito ed infinito: l'adolescenza oggi
In preparazione dell'incontro con questo titolo che avrà luogo domani, 14 Febbraio 2014, per l'Associazione Contanimare, ecco le mie considerazioni sull'adolescenza .
“La crescita è un lavoro; ogni briciola
di crescita è un pezzo di lutto, un lembo di sofferenza: una perdita e una
pena.” (Racamier, 1993).
Parlare di adolescenza,
oggi come ieri, è fare riferimento non solo a una fase della vita nella quale
si attua uno dei primi fondamentali passaggi evolutivi ( quello tra l’infanzia
e l’età adulta) ma anche ad un aspetto
della psiche che esiste sempre dentro di noi, quale che sia la nostra età anagrafica.
Per dirla con Jung essa appartiene al passaggio da mondo del Puer,
il fanciullo che è in noi, allo
stato di adulto, in continua tensione
dialettica con il Senex, suo opposto
archetipico, ossia il Vecchio, la realtà, il finito.
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