giovedì 13 marzo 2014

Gli sdraiati, di Michele Serra


Con l’intenzione di scrivere sui giovani e quindi sui figli, in un libro che si legge tutto d’un fiato,  Michele Serra descrive invece in modo tenero e ironico la figura del padre di oggi, riflettendo con onestà intellettuale sulle difficoltà che lo agitano, sulle ansie che lo tormentano.

In epoca in cui “ l’assenza”  del Padre occupa innumerevoli  pagine di sociologi e psicoanalisti preoccupati dalle conseguenze sulle nuove generazioni, l’analisi  di Serra  ne tratteggia la nuova fisionomia, dichiarando del tutto estinta (fortunatamente) non solo la specie dei padri padroni, ma anche quella dei padri convinti dei propri principi , forti del proprio ruolo e della propria autorità.  A quelle certezze si sostituisce oggi quella del dubbio, la consapevolezza di una difficoltà difficilmente celabile, ansie difficilmente sanabili di fronte alla inafferrabilità dei giovani  d’oggi, comodamente “sdraiati” sulle certezze che noi adulti abbiamo loro confezionato, connessi con il mondo intero ma quasi per nulla con chi gli sta intorno, apparentemente lontani e indifferenti,  eppure sorprendentemente vicini e “dentro” le cose quando finalmente riescono a sintonizzarsi con esse. Il nuovo padre è tenero - è vero -  quasi materno,  ma questa fragilità non è nel libro di Serra un difetto, ma direi una ricchezza, se per ricchezza si intende la capacità di interrogarsi, di avere pazienza, senza tuttavia smettere di tentare, di sperare, di disperare.  Nell’ ”evoluzione della specie” i vecchi lavorano, mentre i giovani dormono. Cose mai viste prima – aggiunge - ma purtroppo in linea con ciò che ci circonda, con la ostinazione dei vecchi a non fare spazio ai giovani, a guardarli senza alcuna fiducia, e contemporaneamente ad invidiarli per la loro bellezza.

Qualunque genitore , di qualunque sesso ed  età, ma che in questo presente vive, troverà nel libro di Serra parti di sé, potrà sentirsi finalmente compreso, finalmente non più solo, riuscendo anche a sorridere sulle esagerazioni emotive cui  il rapporto con i figli costringe .

Un  libro da leggere per riconoscersi, per ridefinire lo stato delle cose e rendersi conto che l’essere genitore non si eredita e non si apprende , ma si sperimenta nel corso di un’avventura a volte molto più grande di noi.

 

 

 

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