giovedì 28 agosto 2014

La casa nel sogno


La casa e’ uno dei simboli piu’ frequenti nella vita onirica degli individui, in particolare delle donne. Pur essendo simbolicamente rappresentativo della personalita’ individuale, della struttura e del  mondo interiore , la casa, in quanto contenitore compare piu’ spesso nei sogni dei queste ultime, rimanendo il luogo privilegiato della loro ricerca e della loro identita’. Durante la mia attivita’ ho raccolto questa immagine nel percorso di molti individui -compresa me stessa- nel quale questo simbolo  era significativa espressione di quanto dimorava all’interno di quella persona. Casa come dimora psichica, luogo di esperienza interiore. Piani, stanze, corridoi , porte e finestre, raccontano cio’ che l’anima sta attraversando, la sua chiusura in se’ stessa, la sua apertura verso il mondo. Sotterranei e sgabuzzini, cosi’ come sale o camere da letto, vuote o arredate che siano, luminose o buie, sono l’immediata rappresentazione di cio’ che si sta vivendo in quel momento nella casa di psiche.  Ricordo ancora un mio sogno, fatto in un momento difficile della mia vita:
Ero io stessa una casa: ne vedevo la struttura interna divisa su tre piani, una sezione longitudinale dell’insieme. Tutto era del medesimo colore grigio, e pioveva in ogni parte allo stesso uniforme ritmo. A un tratto grido dicendo che in  quella casa stava morendo la bambina.
L’immagine onirica fu a quell’epoca talmente potente e profonda da indurmi alla piena consapevolezza della depressione che stavo vivendo, alla perdita della mia parte bambina, della mia capacita’ di provare gioia ed entusiamo per la vita. Ma il grido che nel sogno avevo lanciato produsse in me un risveglio , dandomi la giusta indicazione su come uscire da quella tristezza senza limiti nella quale mi trovavo.
Ho sempre ricordato quel sogno come una benedizione proveniente dal mio inconscio ed ancora oggi ne conservo la memoria.
Talora la casa torna nei sogni in modo ricorrente seguendo in modo preciso l’evoluzione di un percorso di individuazione. E’ il caso di una mia paziente con grosse difficolta’ relazionali. Durante il percorso analitico ha ripetutamente sognato di tornare nella casa della madre, trovandola talora conosciuta, talora estranea, ma sempre espressiva del suo processo di elaborazione della dinamica familiare e delle vicende affettive  vissute. Man mano che il  percorso ha lasciato alle spalle le vicende originarie, anche la casa del sogno si trasforma, divenendo finalmente la propria casa.
Ecco uno degli ultimi sogni:
Sono a casa mia.  Ci sono due stanze confinanti : tra loro non c’e’ comunicazione. In una ci sono io, nell’altra due bambini: un maschio e una femmina.
La paziente ha due figli, con i quali si ripropongono le stesse difficolta’ di relazione. Il sogno compare nel momento in cui sta revisionando i propri rapporti attuali, misurandosi con i propri complessi e con la chiusura emotiva nella quale ha cercato di rifugiarsi per evitare di soffrire.
Altre volte la casa compare come luogo estraneo e sconosciuto, spesso con scale e corridoi difficili da percorrere, oppure oscuri e minacciosi : in ogni caso essa rappresenta il proprio luogo interno la cui esplorazione e’ fonte di paure inconsce e del timore di perdere i propri punti di riferimento.
In altri sogni la casa appare “abitata” da piccoli animali ripugnanti come scarafaggi, topi o insetti, che impediscono al sognatore di vivere lo spazio in modo confortevole e che sono significativi di una dimensione interna inquietata da problematiche irrisolte. Come in uno dei sogni di un’altra mia paziente:
Sono a casa mia e sto riordinando. Vedo il tappeto che ho steso fuori ad asciugare dopo averlo lavato . In controluce vedo che dentro ci passeggiano dei topolini. Mi sveglio in preda al  ribrezzo.
La paziente in questione , gia’ da tempo in terapia, cerca di trovare una soluzione razionale alla propria vita e al proprio disagio esistenziale, ma non riesce ancora a risolvere i propri nodi profondi che sfuggono a qualsiasi ordine e continuano a disturbare il proprio equilibrio. Al tempo di questo sogno e’ piu’ consapevolmente orientata verso un cambiamento della propria dimensione interna, ma e’ sempre ostacolata dal timore di sbagliare, di non farcela e dalla ossessione della perfezione.
Ogni parte della casa rappresenta simbolicamente aspetti della psiche: se il salone  dove si ricevono gli ospiti indica la Persona e il suo modo di manifestarsi agli altri, lo sgabuzzino e’ metafora dell’Ombra, dove viene chiuso o rigettato quello che non si vuole vedere ne’ mostrare. Cosi’ il tetto, dimensione del pensiero e della razionalita’,  in ogni caso apertura verso l’Alto, si contrappone al pavimento, luogo della concretezza e della dimensione pratica della vita. Le stanze sono espressive delle diverse aree della vita : dai luoghi piu’ intimi e riservati come le camere da letto o il bagno, a quelli dove si elaborano gli elementi ( la cucina ad esempio, o gli studi).  Scale e corridoi rappresentano gli elementi di raccordo e comunicazione. In tutti i casi e’ importante analizzarne il contesto : una casa poggiata sulle palafitte dice cose diverse da una casa posta in pianura o in citta’. Di fronte al mare o tra le montagne. Nel bosco o in un deserto.
In ultimo, voglio raccontare il sogno di un mio giovane paziente (20 anni) che racconta  e riassume in modo molto particolare la sua  faticosa ricerca di identita’ e nel quale la casa si manifesta come luogo del ritorno o del ritrovamento, della sicurezza e del materno, con una rappresentazione dell’ aspetto maschile della coscienza  singolare e archetipica. Il sogno di un moderno Ulisse.
Sono in viaggio con mio padre e mio fratello. A un tratto abbandoniamo la macchina e continuiamo a piedi. Man mano ci allontaniamo  dalla città ed entriamo sempre di più in una zona isolata, come fosse una campagna con molta vegetazione. Andando avanti mi ritrovo  solo con la mia  bici lungo una strada che  non e’ più di asfalto. ma uno di quei sentieri di terra che si trovano nei boschi. Avanzando,  vedo una signora insieme alla  figlia ai bordi della strada, che mi guarda  fisso e io, vedendola, sento un forte presentimento di pericolo imminente per cui  vado avanti senza fermarmi, fino a raggiungere una specie di cancello semi aperto . Arrivato li,  non ho più la bicicletta e proseguo a piedi. Oltre questo cancello c' era un bosco vero e proprio, con alberi e senza nessuna strada. Mi sento smarrito, ma a un tratto vedo una casa in mezzo a questo bosco: una casa abbastanza grande e dall' aspetto quasi lussuoso.  Qui ricordo di aver incontrato un ragazzo ( piu’ o meno della mia eta’) che sta salendo su una macchina con solo due posti e molto bassa. , Inizialmente l’ho considerata come una fonte di salvezza per riuscire a tornare a casa, ma questo ragazzo mi  fa vedere un foglio che era il suo elettroencefalogramma (  alterato,  anche se non so su che base lo abbia pensato) e non vuole farmi salire in macchina con lui . Entrando in casa ( abbastanza spaziosa) ho trovato una specie di deltaplano, e  nuovamente riprendo la speranza di poter tornare a casa. Solo che non riuscivo ad usarlo, per quanti tentativi facessi.  A quel punto incontro  un signore ( che era il padre del ragazzo) che mi ha aiuta  a partire  con questo deltaplano in un modo strano che non ricordo e,  dopo avermi fatto promettere che sarei tornato a trovarlo qualche volta, sono riuscito a partire e a tornare a casa.
Una volta tornato, trovo la casa buia e scolorita (e molto disordinata) che  mi mette un senso di tristezza e vuoto. Dentro  c’e’ mia madre. Ho la sensazione di estraneità’.  vado nel balcone della mia stanza dove trovo una scatola di chiodi colorati e comincio a sbattere su questa scatola. Chiodi colorati continuano ad uscire dalla scatola.
Al di la’ dell’interpretazione complessa del sogno che sintetizza il percorso di individuazione di questo giovane nel difficile compito di recupero della propria identita’ maschile, e’ evidente come il simbolo della casa si manifesti come luogo significativo del proprio processo di crescita e maturazione, luogo di sicurezza e di nostalgia,  ma non come oggetto di identificazione, cosi’ come invece sembra essere nei sogni  prima riportati , nei quali la casa sembra  rappresentare essa stessa l’ identita’ femminile.
Su questo tema , che costituisce oggi per me fonte di interesse e riflessione , mi riservo di scrivere in un prossimo articolo . Per ora mi basta sottolineare l’importanza  e la significativita’ di questo simbolo, della sua comparsa nei percorsi individuativi e del prezioso contributo conoscitivo che questa immagine offre durante la psicoterapia.