domenica 15 marzo 2015

Sogni o incubi







Nella mia attivita’ professionale, mi viene raccontato quotidianamente uno o piu’ sogni. Alcuni sono definiti brutti, o inquietanti, o particolarmente angosciosi. Insomma incubi. Ma cosa distingue , se distinzione c’e’, un sogno da un incubo? La prima cosa che mi viene in  mente e’ innanzi tutto la percezione soggettiva  negativa da parte del sognatore. A volte mi viene detto:…non e’ un bel sogno, come se l’appellativo sogno fosse indissolubilmente intrecciato con la bellezza, con la speranza di un altrove, con il desiderio che cio’ che si e’sognato si possa in qualche modo avverare. I  cosi’ detti brutti sogni invece, generano riluttanza gia’ a raccontarli , sono immagini  che si vorrebbero immediatamente mettere da parte, come se ci si vergognasse di averli sognati. Inoltre l’incubo, o brutto sogno, tende a svegliare l’individuo dormiente,  penetrando  in modo immediato e duraturo sul piano della coscienza. E’ questa un’altra caratteristica dell’incubo: piu’ dei bei sogni  esso ha la capacita’ di fissarsi in modo stabile nella memoria, imprimendosi prepotentemente nella  mente. Se i contenuti dei sogni considerati buoni possono lasciare perplessi o sconcertati per la loro estraneita’ e indecifrabilita’, i contenuti degli incubi sono solitamente terrifici anche quando si tratta di immagini conosciute, ma il loro modo di presentarsi risulta sempre particolarmente disturbante, angoscioso e terrorizzante, rendendo l’esperienza onirica emotivamente intollerabile. Se, come  affermato da Freud il sogno contiene in forma mascherata la realizzazione di un desiderio inconscio inaccettabile per la coscienza, l’incubo e’ portatore di contenuti  la cui carica di aggressivita’ e /o di sessualita’  e’ addirittura insostenibile, costringendo l’individuo ad interromperlo con il risveglio.  Se teniamo presente il modello junghiano, il sogno non rappresenta solo la soddisfazione allucinatoria di un desiderio inconscio, ma ha anche la funzione di dare vita a parti di noi che non sono state adeguatamente accettate nella nostra globalita’ psichica, promuovendo l’incontro con l’Ombra o con l’emersione di altri potenti archetipi dell’inconscio collettivo: figure simboliche che destabilizzano profondamente l’assetto che l’Io si e’ dato e nel quale tenta difensivamente di riconoscersi. Piu’ la resistenza difensiva al contenuto del sogno e’ rigida e attiva,  piu’ probablita’ ha il brutto sogno di ripresentarsi, come del resto accade con  qualsiasi sogno i cui contenuti siano particolarmente significativi per quell’individuo e connessi con la necessita’ di essere integrati nella sfera della coscienza. Altre volte l’incubo ripropone al sognatore esperienze traumatiche effettivamente attraversate e che non sono state sufficientemente elaborate, rimanendo scisse rispetto al normale funzionamento psichico . La loro ripetizione rappresenta la richiesta inconscia di integrarle nella coscienza in modo da alleggerirne la tensione e di trovare una via di superamento e risoluzione. Il sogno dunque, bello o brutto, terrifico o seducente ha la funzione di  aprire una finestra sulle parti  piu’ profonde di noi, sollecitandone il contatto che, quanto piu’ ci appare estraneo,  tanto piu’ ci incute terrore.





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